Roma, 5 dic. (Adnkronos Salute) - L'obesità miete, solo in Italia, ben 52 mila morti l'anno. Rappresenta, non a caso, il secondo rischio per la salute dopo il fumo. Si tratta di numeri e dati, appena diffusi dal ministero della Salute in una nota, di un big killer che colpisce sempre più il nostro Paese, ma che di fatto è "in aumento in tutte" le Nazioni occidentali."Non bisogna pensare a queste condizioni solo come a un problema estetico o come, nei casi estremi, a una malattia - sottolinea la nota del dicastero guidato da Livia Turco - Il fatto è che sovrappeso e obesità aumentano il rischio di malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari. Già attualmente in Italia, all'obesità sono attribuiti 52 mila decessi all'anno, secondo rischio per la salute dopo il fumo. In Italia oggi, un maschio adulto su due è in sovrappeso e una donna adulta su tre è in sovrappeso". E anche tra i piccoli i numeri sono a dir poco preoccupanti. "Tra i bambini - conferma infatti il ministero di Lungotevere Ripa citando i dati emersi oggi nel corso del convegno 'Apprendere dall’esperienza: le politiche di contrasto all'obesità negli Usa e in Gran Bretagna, i programmi dell'Europa', organizzato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) - uno su tre è in sovrappeso".
Il ministero della Salute ricorda di essere "attivamente impegnato nell'azione di contrasto a questo problema di salute pubblica attraverso iniziative come il programma 'Guadagnare salute' e il Piano nazionale della prevenzione 2005-2007''. Guadagnare salute, ricorda la nota ministeriale, "prevede l'attuazione di una serie di interventi che siano il più possibile trasversali e multisettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (ministeri, comuni, province, associazioni professionali e di categoria, associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media)". "Difatti, i soli interventi mirati a cambiamenti individuali - riconosce il dicastero - non producono effetti duraturi nel campo della promozione di stili di vita salutari se non sono accompagnati da tutta una serie di modifiche ambientali, strutturali e socio-culturali che consentano il mantenimento dei comportamenti appena acquisiti.
L'epidemia di obesità è un problema che non riguarda soltanto l'Italia, ma che coinvolge tutti i Paesi occidentali e, pertanto, appare chiaro come sia indispensabile tenere conto sia delle indicazioni provenienti dagli organismi sovranazionali, come l'Unione Europea, sia dalle diverse esperienze in campo internazionale. I prossimi 6 e 7 dicembre, inoltre, nell'Auditorium Sala convegni dell'Agenzia per la protezione ambientale (Apat), a Roma, si svolgerà un altro incontro dal titolo 'Il ruolo dei Sian (Servizi igiene, alimenti e nutrizione del Ssn) nella prevenzione dell'obesità: dalle strategie alle azioni'. L'obiettivo di questo secondo convegno sarà quello di consentire il confronto tra i servizi Sian di diverse aree del Paese, riguardo alle iniziative e alle pratiche nel campo della lotta all'obesità e con una maggiore attenzione per argomenti come l'intersettorialità, la sorveglianza nutrizionale e l'attività fisica".