DOTT. AMEDEO GIORGETTI

Obesità: aspetti epidemiologici

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2005 circa 1,6 miliardi di adulti (età maggiore di 15 anni) erano in sovrappeso, almeno 400 milioni erano gli adulti obesi e almeno 20 milioni di bambini di età inferiore a 5 anni erano in sovrappeso. Le proiezioni dell’Oms mostrano che, per il 2015, gli adulti in sovrappeso saranno circa 2,3 miliardi e gli obesi più di 700 milioni. Obesità e sovrappeso, prima considerati problemi solo dei Paesi ricchi, sono ora drammaticamente in crescita anche nei Paesi a basso e medio reddito, specialmente negli insediamenti urbani, e sono ormai riconosciuti come veri e propri problemi di salute pubblica.In particolare, l’obesità infantile è una delle più gravi questioni del Ventunesimo secolo.

La prevalenza ha raggiunto livelli preoccupanti: secondo l’Oms in tutto il mondo, nel 2005, ben 20 milioni di bambini sotto i 5 anni erano in sovrappeso. Il problema è globale: si stima che nel 2010 i bambini con meno di 5 anni di età in eccesso di peso sono oltre 42 milioni e, di questi, quasi 35 milioni vivono in Paesi in via di sviluppo. La gravità della diffusione dell’obesità infantile sta anche nel fatto che i bambini obesi rischiano di diventare adulti obesi. E l’obesità è un fattore di rischio per serie condizioni e patologie croniche come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella).


In Italia

Circa 50 mila decessi l’anno sono da attribuire al problema dell’obesità, che negli ultimi anni è aumentata significativamente in tutto il nostro Paese.

L’obesità infantile

La sorveglianza in età infantile effettuata dal sistema di monitoraggio OKkio alla SALUTE fornisce dati misurati sulla situazione ponderale dei bambini tra 6 e 10 anni. Alla prima raccolta dati hanno partecipato 18 Regioni (con l’eccezione delle Province Autonome di Trento e Bolzano - che hanno effettuato la raccolta nel 2009 - e della Lombardia che ha partecipato nel 2009 con la sola Asl Città di Milano). Secondo i dati 2008 di OKkio alla SALUTE, il 24% dei bambini risulta in sovrappeso e il 12% è obeso: quindi, nel nostro Paese, oltre 1 milione e 130 mila bambini tra i 6 e gli 11 anni sono in eccesso ponderale. Le percentuali più alte si registrano nelle Regioni meridionali. Infatti, la fotografia scattata tra i bambini di 8-9 anni mostra come le Regioni più colpite siano Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise.

 Sovrappeso e obesità per Regione, bambini 8-9 anni della 3° primaria (dati 2008, OKkio alla SALUTE)


L’obesità è un fenomeno rilevante, ma il cui impatto e le cui conseguenze sembrano ancora poco percepite. Secondo le informazioni fornite da OKkio alla SALUTE, gli stessi genitori sembrano sottovalutare il problema:

  • quasi quattro mamme su dieci di bambini con eccesso ponderale non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo

  • solo il 23% delle donne con figli in sovrappeso e il 49% di quelle con figli obesi ritengono che il proprio figlio mangi troppo.

L’obesità nei giovani

Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), studio multicentrico internazionale a cui l’Italia ha aderito nel 2000, ha lo scopo di incrementare le conoscenze sulla salute dei giovani (11, 13 e 15enni), con particolare attenzione alle abitudini alimentari, all’immagine corporea, all’attività fisica e al tempo libero, ai comportamenti a rischio, alla salute e al benessere percepito, al contesto familiare, al gruppo del pari e all’ambiente scolastico. In particolare, relativamente alle abitudini alimentari, dal rapporto sui dati italiani dello studio internazionale Hbsc 2006 “Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni” (pdf 4 Mb), è emerso che nelle tre classi di età considerate (11, 13 e 15 anni) i valori del sovrappeso sono rispettivamente: 20%, 18,4% e 15,9%. Quelli dell’obesità sono, rispettivamente: 3,6%, 2,7% e 2,7%. La somma delle frequenze relative del sovrappeso e obesità sommate danno valori rispettivamente di 23,5%, 21,2% e 18,6%.

Valutazione dello stato nutrizionale in base all’Indice di Massa Corporea, per età. Fonte: rapporto sui dati italiani dello studio internazionale Hbsc 2006 “Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni.

 

 

L’obesità in età adulta

Le informazioni sull’eccesso di peso fornite nel 2008 dal sistema di sorveglianza Passi forniscono un quadro dei dati riferiti alle Asl partecipanti all’indagine durante un’intervista telefonica da un campione di residenti di età compresa tra i 18 e i 69 anni. Ne esce che il sovrappeso in Italia è una condizione frequente e che tende ad aumentare con l’età, colpisce più il Sud che il Nord, le persone meno istruite e che dichiarano di avere difficoltà economiche.

 

I dati Passi confermano l’impressione secondo cui le persone in sovrappeso spesso - e le persone chiaramente obese a volte - non hanno l’esatta consapevolezza della propria condizione. Tra le persone in sovrappeso, infatti, ben il 47% ritiene il proprio peso giusto o troppo basso e quasi un obeso su dieci percepisce il proprio peso come adeguato.

 

In base ai dati Passi raccolti nel 2008, in Italia, tre adulti su dieci (32%) sono in sovrappeso, mentre uno su dieci è obeso. Dunque, in totale, il 42% della popolazione tra i 18 e i 69 anni è in eccesso ponderale. Questa condizione è più frequente tra gli uomini (51%) che tra le donne (32%) e aumenta con l’avanzare dell’età: si passa infatti dal 18% per la classe d’età 18-24 anni al 58% per le persone tra i 50 e i 69 anni.

 

Le differenze rilevate sul territorio sono considerevoli e nel confronto interregionale si osserva un gradiente Nord-Sud: la Lombardia è la Regione con la percentuale più bassa di persone in eccesso ponderale (33%), mentre la Basilicata è quella con il tasso più alto (54%). Sicilia, Campania, Basilicata, Abruzzo e Molise sono le Regioni con maggiore diffusione di sovrappeso e obesità.

L’eccesso ponderale in Italia negli adulti (18-69 anni) - Pool di Asl, Passi 2008

 

Questi dati sono coerenti anche con quelli forniti dall’Istat con l’indagine multiscopo “Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari”, pubblicata nel marzo 2007 e riferita all’anno 2005, secondo cui gli adulti obesi in Italia sono circa 4,7 milioni, il 9% in più rispetto all’indagine effettuata nel 1999-2000. Dei 120 mila individui intervistati, il 34,2% ha dichiarato di essere in sovrappeso e il 9,8% di essere obeso (sulla base dell’indice di massa corporea). Di seguito è mostrata la distribuzione per classi di età:

Distribuzione di obesità e sovrappeso in Italia per classi di età nel 2005 (fonte Istat) 

 

In generale, il problema obesità si concentra soprattutto al Sud e tra le fasce di popolazione con basso status socioeconomico. Netta è la relazione tra basso livello di istruzione ed eccesso ponderale: tra gli adulti con titolo di studio medio-alto la percentuale degli obesi si attesta intorno al 5% mentre triplica tra le persone che hanno conseguito al massimo la licenza elementare (15,8%).

 

La situazione nutrizionale nelle persone con 65 e più anni

La recente sperimentazione, realizzata in 7 Regioni italiane, di un sistema di sorveglianza della salute della popolazione anziana (Passi d’Argento) indica un aumento della popolazione in eccesso di peso fino a 75 anni di età: in questa fascia d’età, infatti, sovrappeso e obesità sono pari al 60%. Poi inizia una diminuzione tra i 75 e gli 84 anni (53%) e ancor di più negli ultra 85enni (42%).

L’eccesso di peso appare più frequente nelle persone con bassa istruzione e con molte difficoltà economiche.

Superati i 65 anni di età, l’indice di massa corporea è soggetto a variazioni legate a fattori biologici e patologici. Progressivamente infatti aumenta la percentuale di persone che perdono peso (più del 5% del peso o più di 4,5 kg negli ultimi 12 mesi) indipendentemente dalla loro volontà. Questo aspetto, che è un fattore potenzialmente fragilizzante, si verifica più spesso nelle donne, con l’avanzare dell’età e con il crescere delle difficoltà economiche.

 

Il Progetto Cuore

Nell’ambito del Progetto Cuore del Centro nazionale di epidemiologia Cnesps-Iss, viene effettuata periodicamente la misurazione dei fattori di rischio cardiovascolari su campioni di popolazione, attraverso esami fisici standardizzati, rigorosi e accurati. I dati, sono raccolti nell’ambito dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare (Oec), costituito da una rete di centri ospedalieri pubblici dislocati in modo omogeneo su tutto il territorio italiano e che rappresenta una delle linee di ricerca del Progetto Cuore. Fra il 1998 e il 2002, la prima indagine dell’Osservatorio, ha fornito stime dei rischi per l’Italia a livello nazionale e per macroaree geografiche (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole). Dal 2008 è iniziato un nuovo esame della popolazione (II indagine). Pertanto, per le Regioni in cui è già stata svolta la raccolta dei dati, è possibile consultare i nuovi dati.

 

Secondo l’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare, tra il 1998 e il 2002 (I indagine), in Italia:

  • nella popolazione generale (uomini e donne di età compresa fra 35 e 74 anni), il 17% degli uomini e il 21% delle donne è obeso. Il 50% degli uomini e il 34% delle donne è in sovrappeso

  • nella popolazione anziana (uomini e donne di età compresa fra 65 e 74 anni), il 20% degli uomini e il 32% delle donne è obeso. Il 50% degli uomini e il 40% delle donne è in sovrappeso

  • nelle donne in menopausa il 30% è obeso e il 39% è in sovrappeso.

In Europa

Anche in molti Paesi della Regione europea dell’Oms la prevalenza di obesità si è triplicata dagli anni Ottanta e continua a crescere, in particolare tra i bambini. L’obesità è responsabile del 2-8% dei costi sanitari e del 10-13% dei decessi in diverse parti della Regione. Ogni anno, nella Regione europea dell’Oms, l’eccesso di peso è responsabile di più di 1 milione di decessi e della perdita di 12 milioni di Dalys (anni di vita in salute persi per disabilità o morte prematura). Sovrappeso e obesità sono infatti responsabili dell’80% dei casi di diabete di tipo 2, del 35% dei casi di malattie ischemiche del cuore e del 55% dei casi di malattie ipertensive tra gli adulti che vivono in Europa.

 

In Europa non esistono ancora sistemi di sorveglianza per bambini e adulti. Per i ragazzi in età scolare (11, 13 e 15 anni), invece, è attivo lo studio Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare). Secondo i dati presentati nel 2008 nella pubblicazione “Inequalities In Young People’s Health” a cura dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms, la prevalenza dell’eccesso ponderale (inclusa l’obesità) tra i ragazzi di 11-15 anni è molto alta nella Regione, variando dal 6% a quasi il 31% in alcuni Paesi. I dati presentati in questo documento sono tratti dall’indagine 2005-2006 Hbsc. All’interno della Regione, la prevalenza di obesità e sovrappeso varia tra il 6% e il 28% nei bambini di 11 anni, tra il 6% e il 31% nei ragazzi di 13 anni e dal 6% al 30% nei giovani di 15 anni. I ragazzi hanno una prevalenza maggiore rispetto alle ragazze. In media, la prevalenza di obesità e sovrappeso tra gli undicenni è del 16% nei bambini e del 12% nelle bambine, tra i tredicenni è del 16% tra i maschi e 10% tra le femmine, mentre tra i quindicenni è, rispettivamente, di 17%% e 10%. Secondo la ricerca dell’Oms Europa, se la prevalenza dell’obesità continua ad aumentare allo stesso tasso degli anni Novanta, si stima che nel 2010 circa 150 milioni di adulti e 15 milioni di bambini e adolescenti saranno obesi. Il parametro fornito dall’obesità tra i giovani è importante perché si stima che oltre il 60% dei bambini in sovrappeso prima della pubertà saranno in sovrappeso anche da adulti.

 

Risorse utili