DOTT. AMEDEO GIORGETTI

Approfondimento: cos'è la NEP

La Nutrizione Enterale Proteica (NEP), nota anche come Nutrizione Enterale Chetogena (NEC) o Nutrizione Enterale Domiciliare (NED), è una terapia nutrizionale a scopo dimagrante basata su un'alimentazione essenzialmente proteica.

L'organismo nutrito esclusivamente con proteine e totalmente privato dell'apporto di zuccheri e grassi sviluppa la formazione di sostanze definite corpi chetonici (gli stessi che si formano nei bambini affetti da “acetone”), la cui presenza annulla il senso di fame.

I corpi chetonici sono frutto del processo di trasformazione del grasso di deposito negli zuccheri necessari all'organismo per svolgere la normale attività fisica. In tal modo il grasso in eccesso viene eliminato risparmiando la parte magra, cioè i muscoli.

L'efficacia della NEP è strettamente legata all'utilizzo della modalità di nutrizione enterale: le sostanze proteiche, contenute in forma liquida all'interno di una piccola sacca, vengono introdotte direttamente nello stomaco del paziente attraverso un sondino naso-gastrico trasparente di soli 2 millimetri di spessore.

La somministrazione della soluzione proteica deve essere lenta e continua. A ciò provvede una piccola pompa computerizzata che spinge le proteine contenute nella sacca attraverso il sondino. In tal modo il paziente è alimentato, conserva le sue energie, non avverte la fame e dimagrisce perdendo il grasso di deposito e conservando l’efficacia della muscolatura, che risulta inoltre tonificata dall'apporto proteico.  

La NEP è un trattamento assolutamente indolore

. Come rilevato dai pazienti già trattati, il fastidio provocato dal sondino è minimo e solo iniziale.

 

La pompa e la sacca sono facilmente camuffabili e trasportabili in una borsa o in uno zainetto. Il sondino è trasparente e poco vistoso, quindi durante il trattamento il paziente conduce una normale vita di relazione. Lavora, studia, dorme, fa la doccia, ma assolutamente non mangia, ma può - e deve - bere liquidi non zuccherati.  

Il primo periodo di trattamento può avere una durata variabile da 7 a 10 giorni e prevede la perdita massima di circa l’1 % al giorno del peso corporeo (NOTA BENE: la donna ha un calo medio del 6 - 8 % del peso corporeo in 10 giorni di trattamento, mentre l'uomo dell' 8 - 10%). Completato il ciclo con il sondino, segue un periodo, mediamente dai 10 ai 20 giorni,  di dieta alimentare controllata da noi prescritta, il cui scopo è quello di mantenere i risultati raggiunti. Il paziente bisognevole di ulteriore calo di peso, dopo il periodo di mantenimento da considerare anche come una fase di "educazione alimentare"  utile per il futuro, può riprendere il trattamento con il sondino, ciclo che mediamente consente di perdere massa grassa pari a circa il 6 - 8 % del peso corporeo in altri 10 giorni di trattamento.

In pratica, un soggetto maschio di 100 Kg, alto 168 cm, può raggiungere un peso di circa 90 - 92 Kg durante il primo ciclo con il sondino. Il risultato raggiunto viene mantenuto con il trattamento alimentare nei 10 giorni successivi, mentre un ulteriore ciclo di NEP  di altri 10 giorni  potrà consentire al paziente di perdere altri 6 - 7 Kg. Al termine del primo mese, o poco più di trattamento, il paziente può perdere un totale di 14 - 17 Kg, eliminando prevalentemente massa grassa e mantenendo una perfetta forma fisica.    

Ripetendo nel tempo i cicli descritti in precedenza si possono ottenere cali di peso più significativi, ma è sempre importante seguire le indicazioni fornite da medici professionisti del settore.  

Come riportato dalla letteratura scientifica, la Nutrizione Enterale Proteica è la più tonificante e rapida terapia dimagrante utilizzabile da tutti coloro che hanno dal grande al piccolo eccesso di peso. Non ha particolari controindicazioni, a esclusione dei soggetti che soffrono di grave insufficienza renale.  

La Nutrizione Enterale Proteica, utilizzata come terapia dimagrante, è frutto del lavoro di ricerca svolto dal Servizio di Nutrizione Clinica dell'Ospedale Policlinico "Umberto I" di Roma (responsabile Prof. Gianfranco Cappello dell'Università "La Sapienza" di Roma).
 Il problema dei corpi chetonici

L'acetone è quella condizione che si sviluppa in qualunque organismo che, in assenza o carenza di zuccheri, si trovi nella necessità di dover utilizzare prevalentemente i grassi per produrre energia: in questa situazione si verifica l'aumento nel sangue di particolari sostanze, i corpi chetonici, prodotti appunto dalla combustione dei grassi. Tale condizione si verifica più frequentemente laddove sono ridotte le riserve degli zuccheri, come nei bambini, o molto più raramente, negli adulti in particolari condizioni tra cui una dieta priva di zuccheri.


Nel tentativo di ridurne la concentrazione nel sangue, l’organismo inizia a eliminare con le urine (più abbondanti del solito), gli acidi acetoacetico e il 3-idrossi-butirrico e, attraverso i polmoni, l'acetone: quest’ultimo, a contatto dell’aria, emana il caratteristico odore di frutta matura determinando, inoltre, assenza dello stimolo di fame.

La formazione di corpi chetonici assume un aspetto altamente positivo. Essi diventano infatti l’unica fonte di energia per il cervello e gli consentono di funzionare bene anche quando il glucosio non è più disponibile, sia per un lungo digiuno, sia per un’insufficiente introduzione alimentare come succedeva in passato durante i periodi di carestia.

In più i corpi chetonici consentono all’organismo di adattarsi meglio a questa nuova situazione. Essi, infatti, hanno un effetto anoressizzante ed euforizzante.

Ecco spiegato perché in molti casi chi digiuna non ha fame ed è ottimista.

La NEP provoca queste reazioni e ne utilizza gli effetti anoressizzanti e di catabolismo dei grassi di deposito con conseguente calo di peso; ma il trattamento non ignora la necessità di controllarne gli eventuali effetti negativi, attraverso l’abbondante assunzione di liquidi, l’integrazione di vitamine e sali minerali, il controllo della funzione intestinale.

La durata limitata del trattamento NEP, le pause alimentari previste, il controllo di un’assistenza medica qualificata, gli studi  e le verifiche applicative effettuate a livello universitario, l’adozione della metodica in alcune strutture ospedaliere, sono gli altri elementi che consentono di considerare la NEP come un trattamento efficace e sicuro.